Situato sul monte omonimo, tra Busso e Baranello, l'abitato sannitico era circondato da mura che si estendevano per una lunghezza di circa 3 km., ottenute con blocchi di pietra locale, con un'area interna di circa 50 ettari. Il circuito murario include le cime più alte di Monte Vairano (m. 968 e m. 997) mantenendo una quota abbastanza costante, senza pendii troppo ripidi.
Le porte visibili sono tre, di cui due evidenziate con gli scavi; sono del tipo cosiddetto a corridoio obliquo, non si aprono cioè perpendicolarmente al muro ma in senso ad esso obliquo. È possibile ipotizzare l'esistenza di un terrapieno che ricopriva interamente la faccia interna delle mura, sul quale si presuppone la presenza di torri di guardia; il terrapieno permetteva di camminare sopra le mura e di difenderle.
All'interno gli scavi, sia pure limitati, hanno evidenziato la presenza di strutture abitative e l'esistenza di attività connesse con la vita urbana. Una abitazione è stata esplorata nella sua interezza presso la porta meridionale, sul lato della strada che dalla porta si dirigeva verso la zona centrale dell'abitato. Si tratta di un locale a pianta quadrata, con pavimento in cocciopisto (un battuto di calce e frammenti di terracotta sminuzzati) e con tracce di intonaco rosso con zoccolatura nera sulle pareti.
La casa, per la presenza di due lettere (LN) graffite sui frammenti di ceramica in essa rinvenuti, è stata chiamata "La casa di LN". Si sono rinvenuti, anche se allo stato frammentario, gli arredi: tazze, piatti, tegami, lucerne, pesi di telaio, vasi per la conservazione, in uno dei quali c'erano farro e legumi. Oltre ad altri edifici, di cui uno rettangolare molto grande (m. 8,25 x 16,50, corrispondenti a 130 x 60 piedi oschi; il piede osco, è di cm. 0,33; il rapporto tra i due lati è perciò esattamente 2 a 1), all'interno è stata esplorata una cisterna a pianta circolare con muri ottenuti con frammenti di tegole (profonda m. 6).
Fonti e bibliografia:
De Benedettis G., "Monte Vairano. La casa di LN (catalogo della mostra)", Campobasso, 1988.